Falso allarme by Bjørn Lomborg

Falso allarme by Bjørn Lomborg

autore:Bjørn Lomborg [Lomborg, Bjørn]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2024-05-27T22:00:00+00:00


Fig. 11.7. Valore complessivo del PIL globale nei prossimi cinque secoli. Il costo tratteggiato indica le perdite dovute ai danni per il riscaldamento globale e alle politiche climatiche; il resto, in nero, mostra il benessere residuo a disposizione dell’umanità.

Ipotizziamo di essere tutti d’accordo sul fatto che il nostro obiettivo comune sia quello di forgiare il miglior mondo possibile per le generazioni che verranno dopo di noi; vale a dire, creare il massimo benessere possibile per le future generazioni.

Finora, in questo capitolo, abbiamo calcolato la perdita di benessere dovuta ai danni causati dal cambiamento climatico e quella dovuta alle politiche contro il riscaldamento globale, dopodiché abbiamo cercato di individuare il punto ottimale in cui la perdita di benessere su entrambi i versanti risulta essere minore. Il modello di Nordhaus ci consente però di avere una visione ancora più ampia e di stimare la quantità totale di benessere disponibile per la società nei prossimi cinque secoli a seconda delle politiche climatiche adottate. In questo modo otteniamo un quadro molto più ampio, che mette in prospettiva gli impatti dei danni dovuti al clima e quelli generati dalle tasse sul carbonio, giacché il cambiamento climatico costituisce solo una parte del nostro futuro.

Forse, tutto questo potrà sembrare molto astratto, ma il benessere futuro rappresenta essenzialmente ciò di cui l’umanità sarà in grado di godere: vale a dire tutto il “bene” che possiamo garantire alle generazioni di domani. È nostra la responsabilità di massimizzare questo bene, per aiutare il più possibile le generazioni che verranno.

Nella figura 11.719, le barre nere indicano il benessere complessivo disponibile per la società nei prossimi cinquecento anni. Si tratta del PIL totale “avanzato” dopo aver sostenuto il costo dei danni climatici e saldato la spesa delle politiche relative al cambiamento climatico (l’area tratteggiata).

Un punto importante da rilevare è che il benessere dell’umanità (l’area in nero) è grande, a prescindere dalla politica climatica adottata. Anche misurati nell’arco dei prossimi cinque secoli, i danni provocati dal riscaldamento globale e i costi delle politiche climatiche non faranno altro che intaccare leggermente il PIL mondiale. In altre parole, i cambiamenti climatici e le politiche in materia sono responsabili solo di una piccola parte del nostro benessere futuro.

È probabile che il PIL totale dei prossimi cinquecento anni ammonterà a 4.629.000 miliardi di dollari, una cifra da capogiro. I danni causati dall’innalzamento delle temperature e i costi delle politiche climatiche ci costeranno cari. Se non faremo nulla per affrontare il riscaldamento globale e ci sarà quindi un aumento della temperatura di 4,1 °C entro la fine del secolo, i danni climatici saranno davvero ingenti, pari a 140.000 miliardi di dollari, ovvero circa il 3 per cento del futuro PIL totale. Malgrado ciò, avremo ancora a disposizione il 97 per cento di tutte le risorse, ovvero quasi 4.500.000 miliardi di dollari, da utilizzare per la salute, l’istruzione, il cibo e tutte le altre opportunità che determinano il benessere dell’umanità.

Se riusciremo a implementare una tassa sul carbonio intelligente, ma che aumenti realisticamente nel corso dei secoli, potremo fare ancora meglio.



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